Come noto, a decorrere dall’1/1/2017, il D.L. 22/10/2016, n.193, ha introdotto alcuni nuovi adempimenti comunicativi telematici, ovverosia la comunicazione trimestrale obbligatoria dei dati delle fatture emesse, di quelle ricevute e registrate, e delle relative note di variazione, nonché della comunicazione dei dati di sintesi delle liquidazioni periodiche IVA (artt. 21 e 21-bis del D.L. 31/5/2010, n.78). Quanto agli aspetti sanzionatori, per l’omissione o l’errata trasmissione dei dati delle fatture è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa di euro 2 per ogni fattura, con un limite massimo di euro 1.000 per ciascun trimestre. È, inoltre, prevista la riduzione alla metà, entro il limite massimo di euro 500, della medesima sanzione se la trasmissione è effettuata entro i 15 giorni successivi alla scadenza ordinaria, ovvero se, nel medesimo termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati. L’omessa, incompleta o infedele comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche è, invece, punita con la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 2.000, ridotta alla metà se la trasmissione è effettuata entro i 15 giorni successivi alla scadenza di legge, ovvero se, nel medesimo termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati. In merito, l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n.104/E del 28/7/2017, oltre a precisare che per tali sanzioni, in assenza di una deroga espressa, trova applicazione l’istituto del ravvedimento operoso (art. 13 del D.Lgs. 18/12/1997, n.472), ha fornito alcuni chiarimenti in merito alle concrete modalità operative di regolarizzazione, fornendo le istruzioni partitamente per le comunicazioni dei dati delle fatture e delle liquidazioni periodiche I.V.A.